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| - Capitolo di San Giovanni Battista
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| - Capitolo di San Giovanni Battista
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| - Secondo il cronista longobardo Paolo Diacono, ai primi del VII secolo la regina Teodolinda dedicò al Battista la basilica che aveva fatto erigere a "Modicia", scelta quale propria sede residenziale, e la dotò di un ricco corredo; lì volle che venisse battezzato suo figlio Adaloaldo (603). Dai pochi documenti rimasti per il lungo periodo successivo si evince che nei primi secoli di vita San Giovanni, fondazione regia, era amministrata da una comunità di chierici che vivevano presso di essa; la sua origine ne fece sin dall'inizio un ente privilegiato all'interno della diocesi milanese, con una propria autonomia ed una rete di rapporti e di legami di cui per lungo tempo costituì il perno. Dopo una lunga crisi sullo scorcio del periodo longobardo, l'arciprete ed il clero riuscirono ad organizzarsi a sufficienza tanto da gettare le basi per il futuro sviluppo, del quale la prima importante tappa fu, nell'881, la conferma da parte dell'imperatore Carlo il Grosso della "curtis regia" di Locate, cui seguirono, nel 920, le "curtes" di Bulciago, Calpuno e Cremella, confermate dall'imperatore Berengario I, e sulle quali San Giovanni esercitava poteri signorili. A quest'epoca il capitolo constava di 32 canonici, con a capo l'arciprete. Con l'XI secolo si nota uno stretto legame fra il capitolo monzese e gli arcivescovi milanesi, primo fra tutti Ariberto d'Intimiano, il quale trovò asilo nella canonica durante gli ultimi, travagliati anni del suo episcopato (morì nel 1045). [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Secondo il cronista longobardo Paolo Diacono, ai primi del VII secolo la regina Teodolinda dedicò al Battista la basilica che aveva fatto erigere a "Modicia", scelta quale propria sede residenziale, e la dotò di un ricco corredo; lì volle che venisse battezzato suo figlio Adaloaldo (603). Dai pochi documenti rimasti per il lungo periodo successivo si evince che nei primi secoli di vita San Giovanni, fondazione regia, era amministrata da una comunità di chierici che vivevano presso di essa; la sua origine ne fece sin dall'inizio un ente privilegiato all'interno della diocesi milanese, con una propria autonomia ed una rete di rapporti e di legami di cui per lungo tempo costituì il perno. Dopo una lunga crisi sullo scorcio del periodo longobardo, l'arciprete ed il clero riuscirono ad organizzarsi a sufficienza tanto da gettare le basi per il futuro sviluppo, del quale la prima importante tappa fu, nell'881, la conferma da parte dell'imperatore Carlo il Grosso della "curtis regia" di Locate, cui seguirono, nel 920, le "curtes" di Bulciago, Calpuno e Cremella, confermate dall'imperatore Berengario I, e sulle quali San Giovanni esercitava poteri signorili. A quest'epoca il capitolo constava di 32 canonici, con a capo l'arciprete. Con l'XI secolo si nota uno stretto legame fra il capitolo monzese e gli arcivescovi milanesi, primo fra tutti Ariberto d'Intimiano, il quale trovò asilo nella canonica durante gli ultimi, travagliati anni del suo episcopato (morì nel 1045). [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Capitolo di San Giovanni Battista
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eac-cpf:authorizedForm
| - Capitolo di San Giovanni Battista
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record provenienza id
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sistema provenienza
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