rdf:type
rdfs:label
  • Carità di San Michele vecchio
dc:title
  • Carità di San Michele vecchio
dc:description
  • La prima testimonianza dell'esistenza della Carità di S. Michele Vecchio è il testamento, in data 21 marzo 1250, di Giovanni Casalorzo, "clericus et fratrer ecclesie S. Michaelis Veteris", che istituì erede quest'ultima e diversi legati, tra cui quello di un moggio di frumento ogni anno alla Carità. Il secondo documento riguardante l'ente risale al 12 marzo 1269: Benvenuto Obici o Obizi e sua moglie Agnese donano ai Massari della "Charitas sancti Michaelis Veteris" una casa sita nell'omonima vicinia, una pezza di terra di 4 pertiche a Macchetto ed ogni loro bene mobile ed immobile. La Carità ebbe una sede propria dirimpetto alla chiesa di S. Michele, dalla metà del XVI secolo; possedeva inoltre due case nella vicinia omonima, una delle quali utilizzata per le riunioni dei Reggenti e come archivio e granaio. Le vicende della Carità furono sempre strettamente intrecciate con quella della Vicinia e della Fabbriceria di S. Michele Vecchio, tanto che dal XIV secolo venne denominata anche "Caritas pauperum vicinorum" o "Caritas vicinie" o "Caritas universitatis vicinorum vicinie" o "Universitas caritatis vicinorum S. Michaelis Veteris", finchè alla fine del Cinquecento si generalizzò la denominazione di "Charitas S. Michaelis Veteris", che rimarrà in uso fino alla fine dell'antico regime. Col XV secolo scomparve il legame con la Fabbriceria, mentre rimase la dipendenza dall'Università dei vicini. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
dc:date
  • 1786
  • sec. XIII
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • La prima testimonianza dell'esistenza della Carità di S. Michele Vecchio è il testamento, in data 21 marzo 1250, di Giovanni Casalorzo, "clericus et fratrer ecclesie S. Michaelis Veteris", che istituì erede quest'ultima e diversi legati, tra cui quello di un moggio di frumento ogni anno alla Carità. Il secondo documento riguardante l'ente risale al 12 marzo 1269: Benvenuto Obici o Obizi e sua moglie Agnese donano ai Massari della "Charitas sancti Michaelis Veteris" una casa sita nell'omonima vicinia, una pezza di terra di 4 pertiche a Macchetto ed ogni loro bene mobile ed immobile. La Carità ebbe una sede propria dirimpetto alla chiesa di S. Michele, dalla metà del XVI secolo; possedeva inoltre due case nella vicinia omonima, una delle quali utilizzata per le riunioni dei Reggenti e come archivio e granaio. Le vicende della Carità furono sempre strettamente intrecciate con quella della Vicinia e della Fabbriceria di S. Michele Vecchio, tanto che dal XIV secolo venne denominata anche "Caritas pauperum vicinorum" o "Caritas vicinie" o "Caritas universitatis vicinorum vicinie" o "Universitas caritatis vicinorum S. Michaelis Veteris", finchè alla fine del Cinquecento si generalizzò la denominazione di "Charitas S. Michaelis Veteris", che rimarrà in uso fino alla fine dell'antico regime. Col XV secolo scomparve il legame con la Fabbriceria, mentre rimase la dipendenza dall'Università dei vicini. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
eac-cpf:hasPlace
ha luogo Sede
è produttore di
forma autorizzata produttore
  • Carità di San Michele vecchio
eac-cpf:authorizedForm
  • Carità di San Michele vecchio
record provenienza id
  • MIDB000BB4
sistema provenienza
  • LBC-Archivi
dc:coverage
  • Cremona
is ha produttore of
Raw Data in: CSV | RDF ( N-Triples N3/Turtle JSON XML ) | OData ( Atom JSON ) | Microdata ( JSON HTML) | JSON-LD     Browse in: LodLive
This material is Open Knowledge   W3C Semantic Web Technology [RDF Data] Valid XHTML + RDFa
OpenLink Virtuoso version 06.01.3127, on Win32 (i686-generic-win-32), Standard Edition
Data on this page belongs to its respective rights holders.