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| - Comune di Cassina Ferrara
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| - Comune di Cassina Ferrara
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| - Al territorio di Cassina Ferrara risulta intestata una mappa del catasto c.d. teresiano disegnata nel 1722 (1). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II Giunta del Censimento, Il comune, che faceva parte della pieve di Appiano, era feudo del prevosto Gaspare e fratelli Reina Visconti, cui non si pagavano diritti feudali. Il podestà Giovanni Battista Pintori risiedeva in Milano e non percepiva emolumenti. Il comune non aveva alcun comune aggregato ma beni incorporati e non chiedeva di mutare la propria condizione amministrativa. L'amministrazione era retta da un console, che veniva eletto nella pubblica piazza con l'approvazione di tutta la comunità. Si sceglieva tramite incanto, aggiudicando la carica a chi faceva la migliore offerta. La comunità era assistita da un cancelliere, Luigi Ronzio, che abitava nel borgo di Saronno, il quale aveva la cura dei riparti fatti da lui stesso e percepiva un salario di lire 30, oltre a qualche straordinario. Il comune, che contava in tutto 329 anime, non aveva agente né procuratore in Milano (2). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Appiano, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (3). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (4) il comune di Cassina Ferrara venne inserito nel distretto di Saronno Soppresso il dipartimento del Verbano (5) , con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d'Olona, Alto Po, Serio e Mincio (6) , Cassina Ferrara entrò a far parte del distretto XII di Rho del dipartimento dell'Olona. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Al territorio di Cassina Ferrara risulta intestata una mappa del catasto c.d. teresiano disegnata nel 1722 (1). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II Giunta del Censimento, Il comune, che faceva parte della pieve di Appiano, era feudo del prevosto Gaspare e fratelli Reina Visconti, cui non si pagavano diritti feudali. Il podestà Giovanni Battista Pintori risiedeva in Milano e non percepiva emolumenti. Il comune non aveva alcun comune aggregato ma beni incorporati e non chiedeva di mutare la propria condizione amministrativa. L'amministrazione era retta da un console, che veniva eletto nella pubblica piazza con l'approvazione di tutta la comunità. Si sceglieva tramite incanto, aggiudicando la carica a chi faceva la migliore offerta. La comunità era assistita da un cancelliere, Luigi Ronzio, che abitava nel borgo di Saronno, il quale aveva la cura dei riparti fatti da lui stesso e percepiva un salario di lire 30, oltre a qualche straordinario. Il comune, che contava in tutto 329 anime, non aveva agente né procuratore in Milano (2). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Appiano, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (3). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (4) il comune di Cassina Ferrara venne inserito nel distretto di Saronno Soppresso il dipartimento del Verbano (5) , con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d'Olona, Alto Po, Serio e Mincio (6) , Cassina Ferrara entrò a far parte del distretto XII di Rho del dipartimento dell'Olona. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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| - Comune di Cassina Ferrara
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| - Comune di Cassina Ferrara
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