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| - Per quanto la presenza di un nucleo abitato in territorio di Figino sia provata già per l'antica età romana e alto medioevale (1), notizie documentabili con atti coevi risalgono solo al XIV secolo. Negli "Statuti delle acque e delle strade del Contado di Milano fatti nel 1346" (2) Figino compare come località della Pieve di Galliano, cui spetta la manutenzione della "strata da Niguarda". Dopo un breve periodo di infeudazione a Polidoro Sforza Visconti, nel 1475 Figino venne concesso in feudo a Francesco Pietrasanta, membro di un ricco casato milanese. Dai registri dell'estimo del Ducato di Milano del 1558 e dai successivi aggiornamenti risulta ancora compreso nella Pieve di Galliano; così nel 1751, come riportato nel "Compartimento territoriale specificante le cassine", da cui emerge l'immagine di un territorio già costellato da numerose cascine disseminate nella campagna (Corno, Briccola, Malpaga, Cassinetta, etc.); punto di convergenza delle case e delle cascine sparse fu per secoli la Chiesa romanica di San Materno e proprio attorno a questo luogo di culto si andò coagulando il nucleo originario del paese, anche dopo la costruzione della cappella di San Michele nel XVI secolo (3). Nel 1751 Figino, compreso nella Lombardia austriaca, appare infeudato al conte Antonio Pietrasanta, a cui, però, la comunità non versa alcun tributo; pagava, invece, annualmente un salario al podestà feudale alla cui giurisdizione era sottoposto. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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abstract
| - Per quanto la presenza di un nucleo abitato in territorio di Figino sia provata già per l'antica età romana e alto medioevale (1), notizie documentabili con atti coevi risalgono solo al XIV secolo. Negli "Statuti delle acque e delle strade del Contado di Milano fatti nel 1346" (2) Figino compare come località della Pieve di Galliano, cui spetta la manutenzione della "strata da Niguarda". Dopo un breve periodo di infeudazione a Polidoro Sforza Visconti, nel 1475 Figino venne concesso in feudo a Francesco Pietrasanta, membro di un ricco casato milanese. Dai registri dell'estimo del Ducato di Milano del 1558 e dai successivi aggiornamenti risulta ancora compreso nella Pieve di Galliano; così nel 1751, come riportato nel "Compartimento territoriale specificante le cassine", da cui emerge l'immagine di un territorio già costellato da numerose cascine disseminate nella campagna (Corno, Briccola, Malpaga, Cassinetta, etc.); punto di convergenza delle case e delle cascine sparse fu per secoli la Chiesa romanica di San Materno e proprio attorno a questo luogo di culto si andò coagulando il nucleo originario del paese, anche dopo la costruzione della cappella di San Michele nel XVI secolo (3). Nel 1751 Figino, compreso nella Lombardia austriaca, appare infeudato al conte Antonio Pietrasanta, a cui, però, la comunità non versa alcun tributo; pagava, invece, annualmente un salario al podestà feudale alla cui giurisdizione era sottoposto. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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