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  • Tribunale araldico
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  • Tribunale araldico
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  • Istituito per la Lombardia austriaca nel 1768, allo scopo di regolare l'uso dei titoli di nobiltà ed esaminare, per poi giudicare, i requisiti di coloro che aspiravano a qualche ordine nobiliare, il Tribunale araldico, alla sua fondazione, risultava composto dal presidente, don Paolo de Rydo de la Silva; dagli assessori don Massimiliano Stampa di Soncino, Ludovico Archinti, Carlo Gambarana, don Alberto Visconti, don Giovanni Corio Filiodoni, conte don Luigi Trotti, don Eugenio Confalonieri, don Girolamo Cusani; dal re d'arme Giuseppe Casati; dal tesoriere Federico Martignoni. Alla morte del re d'arme Giuseppe Casati (1795), gli succedette Giovan Battista Annone. Il re d'arme aveva il compito di studiare antiche leggi, editti, ordini e decreti emanati da principi e sovrani in materia araldica; doveva occuparsi delle genealogie delle principali famiglie italiane e procurarsi un'esatta cognizione di tutta la nobiltà lombarda e delle diverse classi che la componevano; teneva cura di un libro nel quale registrava i nomi di tutti coloro i quali erano riconosciuti nobili, con le annotazioni e distinzioni indicate dallo stesso Tribunale araldico; esaminava e riconosceva eventuali genealogie, titoli e insegne a coloro che ne facevano domanda. Con la conquista delle armate francesi e l'istituzione del Regno d'Italia, i sistemi amministrativi austriaci caddero e con essi i privilegi accordati durante il loro governo; con avviso 23 pratile anno IV, il presidente della municipalità di Milano abolì ogni distintivo di nobiltà, obbligando gli interessati al riconoscimento dei titoli nobiliari a presentarsi presso il Comune con la documentazione comprovante (avviso 23 pratile a. IV).
dc:date
  • 1768
  • 1796
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • Istituito per la Lombardia austriaca nel 1768, allo scopo di regolare l'uso dei titoli di nobiltà ed esaminare, per poi giudicare, i requisiti di coloro che aspiravano a qualche ordine nobiliare, il Tribunale araldico, alla sua fondazione, risultava composto dal presidente, don Paolo de Rydo de la Silva; dagli assessori don Massimiliano Stampa di Soncino, Ludovico Archinti, Carlo Gambarana, don Alberto Visconti, don Giovanni Corio Filiodoni, conte don Luigi Trotti, don Eugenio Confalonieri, don Girolamo Cusani; dal re d'arme Giuseppe Casati; dal tesoriere Federico Martignoni. Alla morte del re d'arme Giuseppe Casati (1795), gli succedette Giovan Battista Annone. Il re d'arme aveva il compito di studiare antiche leggi, editti, ordini e decreti emanati da principi e sovrani in materia araldica; doveva occuparsi delle genealogie delle principali famiglie italiane e procurarsi un'esatta cognizione di tutta la nobiltà lombarda e delle diverse classi che la componevano; teneva cura di un libro nel quale registrava i nomi di tutti coloro i quali erano riconosciuti nobili, con le annotazioni e distinzioni indicate dallo stesso Tribunale araldico; esaminava e riconosceva eventuali genealogie, titoli e insegne a coloro che ne facevano domanda. Con la conquista delle armate francesi e l'istituzione del Regno d'Italia, i sistemi amministrativi austriaci caddero e con essi i privilegi accordati durante il loro governo; con avviso 23 pratile anno IV, il presidente della municipalità di Milano abolì ogni distintivo di nobiltà, obbligando gli interessati al riconoscimento dei titoli nobiliari a presentarsi presso il Comune con la documentazione comprovante (avviso 23 pratile a. IV).
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
è produttore di
ha sottotipologia ente
forma autorizzata produttore
  • Tribunale araldico
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  • Tribunale araldico
record provenienza id
  • MIDB000C4D
sistema provenienza
  • LBC-Archivi
dc:coverage
  • Milano
is ha produttore of
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