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| - I Bracci, famiglia di notai originari di Vinci, del ramo di Tommaso di Mazzeo, al momento del catasto del 1427 possedevano la cittadinanza fiorentina. Anticamente la famiglia era denominata Bilicozzi, come si riscontra nell'archivio di rogiti di ser Giovanni da Linari. Nel 1404 sono documentati in quanto venditori di una casa in via della Scala. Gia in tempi antichi si imparentarono con le piu eminenti famiglie fiorentine: Marco di ser Tommaso sposo nella prima meta del XV secolo Maria di Niccolo degli Agli e suo fratello Giovanni ebbe in moglie Polissena di Giannozzo Attavanti. La loro partecipazione al governo fu abbastanza vivace tra il 1478 ed il 1523 e in questo periodo ottennero il priorato per cinque volte. Tra il 1482 ed il 1486 cinque membri della famiglia furono inoltre chiamati a ricoprire la carica di pennoniere nel proprio gonfalone. Anche i membri della famiglia che intrapresero la carriera ecclesiastica giunsero ad ottenere cariche di rilievo: Antonio di Zanobi di Giovan Battista fu canonico fiorentino nel 1543 e vescovo di Tullone in Provenza; Zanobi di Noveri di Zanobi, nipote del sopra citato Antonio, fu abate e signore di Villarsino in Piemonte e, infine, Antonio di Noferi fu arcidiacono in Ferrara.
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| - I Bracci, famiglia di notai originari di Vinci, del ramo di Tommaso di Mazzeo, al momento del catasto del 1427 possedevano la cittadinanza fiorentina. Anticamente la famiglia era denominata Bilicozzi, come si riscontra nell'archivio di rogiti di ser Giovanni da Linari. Nel 1404 sono documentati in quanto venditori di una casa in via della Scala. Gia in tempi antichi si imparentarono con le piu eminenti famiglie fiorentine: Marco di ser Tommaso sposo nella prima meta del XV secolo Maria di Niccolo degli Agli e suo fratello Giovanni ebbe in moglie Polissena di Giannozzo Attavanti. La loro partecipazione al governo fu abbastanza vivace tra il 1478 ed il 1523 e in questo periodo ottennero il priorato per cinque volte. Tra il 1482 ed il 1486 cinque membri della famiglia furono inoltre chiamati a ricoprire la carica di pennoniere nel proprio gonfalone. Anche i membri della famiglia che intrapresero la carriera ecclesiastica giunsero ad ottenere cariche di rilievo: Antonio di Zanobi di Giovan Battista fu canonico fiorentino nel 1543 e vescovo di Tullone in Provenza; Zanobi di Noveri di Zanobi, nipote del sopra citato Antonio, fu abate e signore di Villarsino in Piemonte e, infine, Antonio di Noferi fu arcidiacono in Ferrara.
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