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| - Gino Bandini nacque a Firenze il 19 luglio 1881. Laureato in lettere e giurisprudenza, lavoro come procuratore legale e giornalista, collaborando al "Giornale d'Italia" e alla "Rivista d'Italia". Ancora studente partecipo a Firenze ad un'associazione giovanile paramassonica, la "Corda Fratres", della quale nel 1902 divenne "console direttore". L'anno successivo si stabili a Roma e comincio a lavorare come insegnante nei ginnasi. Nel gennaio 1904 entro a far parte della "Lira e Spada", una loggia romana fondata nel 1898 per filiazione dalla "Goffredo Mameli". Nel 1906 fece parte, insieme a Gino Aras e Enrico Augusto, della commissione che aveva il compito di seguire i lavori del congresso giuridico cattolico. A partire dal 1907, e fino alla fine del 1913, lavoro come revisore dei resoconti parlamentari. Si segnalo nel 1910 pubblicando "La riforma elettorale con la rappresenanza proporzionale nelle elezioni politiche", opera che contribui a stimolare nel giugno 1911 una riunione del Grande Oriente d'Italia (G.O.I.) dedicata alla discussione in merito alla riforma elettorale. Riconfermato a capo del G.O.I. nel 1912 Ettore Ferrari, Gino Bandini in qualita di "grande oratore" entrava a far parte della giunta esecutiva che usciva dalle nuove elezioni. Erano gli anni in cui, di fronte ai ripetuti attacchi che arrivavano dagli ambienti cattolici piu tradizionalisti, la massoneria italiana comincia a porsi il problema di far conoscere all'esterno i contenuti del proprio pensiero.
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| - Gino Bandini nacque a Firenze il 19 luglio 1881. Laureato in lettere e giurisprudenza, lavoro come procuratore legale e giornalista, collaborando al "Giornale d'Italia" e alla "Rivista d'Italia". Ancora studente partecipo a Firenze ad un'associazione giovanile paramassonica, la "Corda Fratres", della quale nel 1902 divenne "console direttore". L'anno successivo si stabili a Roma e comincio a lavorare come insegnante nei ginnasi. Nel gennaio 1904 entro a far parte della "Lira e Spada", una loggia romana fondata nel 1898 per filiazione dalla "Goffredo Mameli". Nel 1906 fece parte, insieme a Gino Aras e Enrico Augusto, della commissione che aveva il compito di seguire i lavori del congresso giuridico cattolico. A partire dal 1907, e fino alla fine del 1913, lavoro come revisore dei resoconti parlamentari. Si segnalo nel 1910 pubblicando "La riforma elettorale con la rappresenanza proporzionale nelle elezioni politiche", opera che contribui a stimolare nel giugno 1911 una riunione del Grande Oriente d'Italia (G.O.I.) dedicata alla discussione in merito alla riforma elettorale. Riconfermato a capo del G.O.I. nel 1912 Ettore Ferrari, Gino Bandini in qualita di "grande oratore" entrava a far parte della giunta esecutiva che usciva dalle nuove elezioni. Erano gli anni in cui, di fronte ai ripetuti attacchi che arrivavano dagli ambienti cattolici piu tradizionalisti, la massoneria italiana comincia a porsi il problema di far conoscere all'esterno i contenuti del proprio pensiero.
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