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| - Capitolo della chiesa di S. Mauro di Lavello
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| - Capitolo della chiesa di S. Mauro di Lavello
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| - La chiesa di S. Mauro di Lavello è stata nel passato sede di cattedra vescovile. La piccola diocesi non andava oltre le mura della città ed era suffraganea di Bari. Dopo la morte dell'ultimo vescovo, mons. Gennaro Fortunato, avvenuta il 26 dicembre 1799, non fu nominato mai un successore: con bolla apostolica del 27 giugno 1818 la diocesi fu soppressa ed il suo territorio incorporato alla chiesa vescovile di Venosa. La chiesa cattedrale di S. Mauro era numerata: le ascrizioni dei sacerdoti al capitolo erano infatti a numero chiuso e non vi erano ammessi i forestieri. Tali consuetudini furono tra l'altro ribadite in un documento fatto appositamente stilare dal capitolo l'11 gennaio 1557 dal notaio regio e apostolico Federico Cavallo e furono all'origine di una controversia col vescovo di Lavello portata dinanzi alla Curia delle Cause della Camera apostolica (docc. 44 e 45). La chiesa di S. Mauro, non più vescovile dal 1818, è attualmente esistente come chiesa parrocchiale. Bibliografia: G. Solimene, La chiesa vescovile di Lavello. Catalogo dei vescovi di Lavello con notizie sulle chiese di detta città, corredate da documenti e note, e con l'aggiunta dei Sunti della carte capitolari compilati dal senatore Giustino Fortunato, Melfi 1925, pp. 172-182; Cattedrali di Basilicata, a cura della Imago e dell'Istituto Internazionale di Studi Federiciani-CNR, Avigliano (PZ) 1995, pp. 37-42; A. Rosucci, La cattedrale di Lavello, in Itinerari del sacro in terra lucana. Numero monografico di "Basilicata Regione Notizie", 92, 1999, pp. 41-44.
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ha date esistenza
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ha luogo Ambito Territoriale
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abstract
| - La chiesa di S. Mauro di Lavello è stata nel passato sede di cattedra vescovile. La piccola diocesi non andava oltre le mura della città ed era suffraganea di Bari. Dopo la morte dell'ultimo vescovo, mons. Gennaro Fortunato, avvenuta il 26 dicembre 1799, non fu nominato mai un successore: con bolla apostolica del 27 giugno 1818 la diocesi fu soppressa ed il suo territorio incorporato alla chiesa vescovile di Venosa. La chiesa cattedrale di S. Mauro era numerata: le ascrizioni dei sacerdoti al capitolo erano infatti a numero chiuso e non vi erano ammessi i forestieri. Tali consuetudini furono tra l'altro ribadite in un documento fatto appositamente stilare dal capitolo l'11 gennaio 1557 dal notaio regio e apostolico Federico Cavallo e furono all'origine di una controversia col vescovo di Lavello portata dinanzi alla Curia delle Cause della Camera apostolica (docc. 44 e 45). La chiesa di S. Mauro, non più vescovile dal 1818, è attualmente esistente come chiesa parrocchiale. Bibliografia: G. Solimene, La chiesa vescovile di Lavello. Catalogo dei vescovi di Lavello con notizie sulle chiese di detta città, corredate da documenti e note, e con l'aggiunta dei Sunti della carte capitolari compilati dal senatore Giustino Fortunato, Melfi 1925, pp. 172-182; Cattedrali di Basilicata, a cura della Imago e dell'Istituto Internazionale di Studi Federiciani-CNR, Avigliano (PZ) 1995, pp. 37-42; A. Rosucci, La cattedrale di Lavello, in Itinerari del sacro in terra lucana. Numero monografico di "Basilicata Regione Notizie", 92, 1999, pp. 41-44.
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forma autorizzata produttore
| - Capitolo della chiesa di S. Mauro di Lavello
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| - Capitolo della chiesa di S. Mauro di Lavello
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| - Lavello
- Lavello (Potenza)
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