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| - La famiglia Coronini, originaria del Bergamasco, si trasferì a Gorizia nel 1487. Giovanni Cipriano (1500-1597), cittadino di Aquileia, fu consigliere dell’arciduca Ferdinando d’Austria (futuro imperatore Ferdinando I) che nel 1548 lo confermò nella nobiltà e dello stemma. Sposò Caterina, unica figlia di Pompeo Coronini, dalla quale prese il cognome. Nel 1630 Rodolfo (1589-1648) fu creato barone di Cronberg del Sacro Romano Impero con Diploma Imperiale; capostipite della linea di Quisca, che nel 1632 fu investita della giurisdizione civile e criminale. La famiglia ebbe alti incarichi presso gli Asburgo fino al crollo dell'impero d'Austria; il conte Carlo (1870-1944) ebbe riconosciuti i suoi diritti dallo Stato italiano con Decreto Ministeriale 16-5-1940. L'ultimo discendente, il conte Guglielmo (1905-1990), diplomato al Regio Ginnasio - liceo "Vittorio Emanuele III" di Gorizia, fu studioso di storia e di arte. Bibliografia: L. MLAKAR, I conti Coronini del ramo di San Pietro, estratto da Borc San Roc n. 14, 2002.
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ha luogo Ambito Territoriale
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abstract
| - La famiglia Coronini, originaria del Bergamasco, si trasferì a Gorizia nel 1487. Giovanni Cipriano (1500-1597), cittadino di Aquileia, fu consigliere dell’arciduca Ferdinando d’Austria (futuro imperatore Ferdinando I) che nel 1548 lo confermò nella nobiltà e dello stemma. Sposò Caterina, unica figlia di Pompeo Coronini, dalla quale prese il cognome. Nel 1630 Rodolfo (1589-1648) fu creato barone di Cronberg del Sacro Romano Impero con Diploma Imperiale; capostipite della linea di Quisca, che nel 1632 fu investita della giurisdizione civile e criminale. La famiglia ebbe alti incarichi presso gli Asburgo fino al crollo dell'impero d'Austria; il conte Carlo (1870-1944) ebbe riconosciuti i suoi diritti dallo Stato italiano con Decreto Ministeriale 16-5-1940. L'ultimo discendente, il conte Guglielmo (1905-1990), diplomato al Regio Ginnasio - liceo "Vittorio Emanuele III" di Gorizia, fu studioso di storia e di arte. Bibliografia: L. MLAKAR, I conti Coronini del ramo di San Pietro, estratto da Borc San Roc n. 14, 2002.
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