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| - Famiglia ascritta alla cittadinanza pratese nel 1819 e promossa al rango di nobile nel 1831, di cui è considerato capostipite Vincenzo di Giuseppe, nato a Firenze nel 1740 e morto il 3 agosto 1847, benemerito dell'industria laniera per aver introdotto e perfezionato a Prato, intorno al 1785, in società con Gioacchino Pacchiani, la fabbricazione dei berretti rossi di tipo levantino. Tra i figli di Vincenso ricordiamo Gaetano, medico radiologo che esercitò a Firenze ai primi dell'Ottocento, di cui si conserva un ricco carteggio con il fratello Lazzaro che aveva invece continuato ad amministrare la fabbrica di famiglia, scritto in occasione dei suoi frequenti viaggi in Italia e soprattutto in Maremma. La famiglia si estinse nel 1949 alla morte dell'ultimo discendente, Emilio Martini-Zarini, insigne pittore e acquafortista. Bibliografia: Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 426-427; Luigi Mazzoni, "Un viaggiatore toscano dei primi dell'800", Firenze, 1938; Ruggero Nuti, "Il Monumento a Vincenzo Mazzoni nel chiostro di San Francesco", in Archivio storico Pratese, XIII (1935), pp. 69-75; Luigi Mazzoni, "Vincenzo Mazzoni (1740-1820) e la fabbrica dei berretti alla levantina. Notizie raccolte dall'epistolario della famiglia Mazzoni", in Archivio Storico Pratese, XII (1934), pp. 49-59.
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ha date esistenza
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ha luogo Ambito Territoriale
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Famiglia ascritta alla cittadinanza pratese nel 1819 e promossa al rango di nobile nel 1831, di cui è considerato capostipite Vincenzo di Giuseppe, nato a Firenze nel 1740 e morto il 3 agosto 1847, benemerito dell'industria laniera per aver introdotto e perfezionato a Prato, intorno al 1785, in società con Gioacchino Pacchiani, la fabbricazione dei berretti rossi di tipo levantino. Tra i figli di Vincenso ricordiamo Gaetano, medico radiologo che esercitò a Firenze ai primi dell'Ottocento, di cui si conserva un ricco carteggio con il fratello Lazzaro che aveva invece continuato ad amministrare la fabbrica di famiglia, scritto in occasione dei suoi frequenti viaggi in Italia e soprattutto in Maremma. La famiglia si estinse nel 1949 alla morte dell'ultimo discendente, Emilio Martini-Zarini, insigne pittore e acquafortista. Bibliografia: Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 426-427; Luigi Mazzoni, "Un viaggiatore toscano dei primi dell'800", Firenze, 1938; Ruggero Nuti, "Il Monumento a Vincenzo Mazzoni nel chiostro di San Francesco", in Archivio storico Pratese, XIII (1935), pp. 69-75; Luigi Mazzoni, "Vincenzo Mazzoni (1740-1820) e la fabbrica dei berretti alla levantina. Notizie raccolte dall'epistolario della famiglia Mazzoni", in Archivio Storico Pratese, XII (1934), pp. 49-59.
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