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| - Sede di vescovado tra i secc. V-XI, Blera fu riunita alla Diocesi di Tuscania e poi a quella di Viterbo. Importante centro in età longobarda, il castello fu feudo dei Prefetti di Vico (secc. XIII-XIV). Sicuramente già costituito in comune nel sec.XV, quando fu incamerato dalla Camera apostolica, passò agli Anguillara e poi agli Anguillara di Ceri (1517) ai quali rimase in vicaria fino al 1572, dopodiché tornò alla diretta dipendenza della R.C.A. Un breve pontificio del 1471 prova l'esitenza di uno statuto precedente a quello più antico tuttora conservato, risalente al 1515. Su di esso si basò quello emanato da Lelio Anguillara di Ceri (metà del sec. XVI) in volgare. Un nuovo statuto fu emanato nel 1772. Già amministrata da un commissario soggetto direttamente al governatore di Viterbo, dopo la Restaurazione Blera divenne sede di governo (1816-1817), poi vice governo (1818-1825), quindi podesteria (1825-1831) e comune, sempre alle dipendenze del governo di Vetralla (1831-1870). Bibliografia: G. SILVESTRELLI, Città, castelli e terre della regione Romana, Roma 1970. P. BARTOLOZZI- S. MIGLIORI, Tuscia viterbese, Roma 1968. D. MANTOVANI - G. GIONTELLA, Gli statuti comunali di Bieda, Blera 1993. D. MANTOVANI, Bieda nel Risorgimento (1814-1870), Blera 1985. S. BOSI - E. GIOVAGNOLI, Inventario dell'archivio storico del Comune di Blera, 1996 [dattiloscritto].
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dc:date
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ha date esistenza
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ha luogo Ambito Territoriale
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Sede di vescovado tra i secc. V-XI, Blera fu riunita alla Diocesi di Tuscania e poi a quella di Viterbo. Importante centro in età longobarda, il castello fu feudo dei Prefetti di Vico (secc. XIII-XIV). Sicuramente già costituito in comune nel sec.XV, quando fu incamerato dalla Camera apostolica, passò agli Anguillara e poi agli Anguillara di Ceri (1517) ai quali rimase in vicaria fino al 1572, dopodiché tornò alla diretta dipendenza della R.C.A. Un breve pontificio del 1471 prova l'esitenza di uno statuto precedente a quello più antico tuttora conservato, risalente al 1515. Su di esso si basò quello emanato da Lelio Anguillara di Ceri (metà del sec. XVI) in volgare. Un nuovo statuto fu emanato nel 1772. Già amministrata da un commissario soggetto direttamente al governatore di Viterbo, dopo la Restaurazione Blera divenne sede di governo (1816-1817), poi vice governo (1818-1825), quindi podesteria (1825-1831) e comune, sempre alle dipendenze del governo di Vetralla (1831-1870). Bibliografia: G. SILVESTRELLI, Città, castelli e terre della regione Romana, Roma 1970. P. BARTOLOZZI- S. MIGLIORI, Tuscia viterbese, Roma 1968. D. MANTOVANI - G. GIONTELLA, Gli statuti comunali di Bieda, Blera 1993. D. MANTOVANI, Bieda nel Risorgimento (1814-1870), Blera 1985. S. BOSI - E. GIOVAGNOLI, Inventario dell'archivio storico del Comune di Blera, 1996 [dattiloscritto].
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
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record provenienza id
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sistema provenienza
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is ha produttore
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