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| - Eretto nel sec. XI, il "castrum" di Celleno divenne libero comune nel 1172. Sottomessosi al governo di Viterbo, che aveva facoltà di nominarvi il podestà, fu a lungo feudo di famiglie viterbesi, tra cui i Gatti, e infine degli Orsini. Tornato sotto la giurisdizione di Viterbo, continuò a far parte del Patrimonio di S. Pietro. Lo statuto del 1572 assegnava il governo al podestà, al camerlengo, al cancelliere. Il consiglio era l'organo deliberante ed era formato da un rappresentante per ogni famiglia. Dopo la Restaurazione Celleno fu compreso nel territorio della Delegazione apostolica di Viterbo e sottoposto al Governo di Bagnoregio. Il motu proprio del 1816 affidava il potere esecutivo al gonfaloniere, poi priore, e a 6 anziani. I comuni soggetti o appodiati a Celleno furono Castel Cellesi (dal 1817 al 1831) e Roccalvecce con Sipicciano (dal 1827 al 1831). Dal 1928 al 1946 al Comune di Celleno furono aggregati Roccalvecce e Sant'Angelo, poi aggregati a Viterbo. Bibliografia: G.B. CROCOLI, Celleno dalle origini al 1870, Celleno 1989. A. CAMERANO, M. FORDINI SONNI, G. MACCULI, Feudi e fortificazioni della Teverina. Trasformazioni urbane e potere familiare, Viterbo 1996.
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abstract
| - Eretto nel sec. XI, il "castrum" di Celleno divenne libero comune nel 1172. Sottomessosi al governo di Viterbo, che aveva facoltà di nominarvi il podestà, fu a lungo feudo di famiglie viterbesi, tra cui i Gatti, e infine degli Orsini. Tornato sotto la giurisdizione di Viterbo, continuò a far parte del Patrimonio di S. Pietro. Lo statuto del 1572 assegnava il governo al podestà, al camerlengo, al cancelliere. Il consiglio era l'organo deliberante ed era formato da un rappresentante per ogni famiglia. Dopo la Restaurazione Celleno fu compreso nel territorio della Delegazione apostolica di Viterbo e sottoposto al Governo di Bagnoregio. Il motu proprio del 1816 affidava il potere esecutivo al gonfaloniere, poi priore, e a 6 anziani. I comuni soggetti o appodiati a Celleno furono Castel Cellesi (dal 1817 al 1831) e Roccalvecce con Sipicciano (dal 1827 al 1831). Dal 1928 al 1946 al Comune di Celleno furono aggregati Roccalvecce e Sant'Angelo, poi aggregati a Viterbo. Bibliografia: G.B. CROCOLI, Celleno dalle origini al 1870, Celleno 1989. A. CAMERANO, M. FORDINI SONNI, G. MACCULI, Feudi e fortificazioni della Teverina. Trasformazioni urbane e potere familiare, Viterbo 1996.
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