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| - Ingegnere di acque e strade della Legazione pontificia di Ravenna
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| - Ingegnere di acque e strade della Legazione pontificia di Ravenna
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| - Nel 1815-1816 a Ravenna risiedeva un ingegnere distrettuale dipendente dall'ingegnere in capo provinciale di Forlì, mantenuto quest'ultimo con analoghe attribuzioni anche con la Restaurazione. Nel 1817 anche in Ravenna risiedeva un ingegnere provinciale. Pio VII con motuproprio del 23 ott. 1817 istituì il Corpo degli ingegneri di acque e strade, incaricato di tutte le operazioni riguardanti i lavori nazionali e provinciali di acque e strade. Gli ingegneri erano distinti in tre gradi: gli ispettori, o ingegneri di primo grado, gli ingegneri in capo provinciali e gli ingegneri ordinari alle dipendenze dei precedenti. Dal 1818 un ispettore risiedeva in Ravenna, presso il Legato apostolico, con funzioni di consultore. Dopo il decreto 20 nov. 1859 (cfr. Raccolta regno Sardegna, 1859, n. 3754, p. 2153) sulla riforma del servizio delle opere pubbliche si ebbe la graduale assimilazione nel corpo del genio civile. Cfr. "Ufficio del genio civile di Ravenna". Bibliografia: Guida, I, AS Bologna, p. 602, Guida, II, AS Forlì, p. 243 e Guida, III, AS Roma, pp. 1186-1187. O. VERDI, L'istituzione del Corpo degli ingegneri pontifici di acque e strade (1809 - 1817), in Roma fra la Restaurazione e l'elezione di Pio IX: amministrazione, economia, società e cultura, a cura di A. L. BONELLA, A. POMPEO, M. I. VENZO, Minsitero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Archivio di Stato di Roma, Università di Roma III, Herder, Roma-Freiburg-Wien 1977, pp. 191-220.
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ha date esistenza
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abstract
| - Nel 1815-1816 a Ravenna risiedeva un ingegnere distrettuale dipendente dall'ingegnere in capo provinciale di Forlì, mantenuto quest'ultimo con analoghe attribuzioni anche con la Restaurazione. Nel 1817 anche in Ravenna risiedeva un ingegnere provinciale. Pio VII con motuproprio del 23 ott. 1817 istituì il Corpo degli ingegneri di acque e strade, incaricato di tutte le operazioni riguardanti i lavori nazionali e provinciali di acque e strade. Gli ingegneri erano distinti in tre gradi: gli ispettori, o ingegneri di primo grado, gli ingegneri in capo provinciali e gli ingegneri ordinari alle dipendenze dei precedenti. Dal 1818 un ispettore risiedeva in Ravenna, presso il Legato apostolico, con funzioni di consultore. Dopo il decreto 20 nov. 1859 (cfr. Raccolta regno Sardegna, 1859, n. 3754, p. 2153) sulla riforma del servizio delle opere pubbliche si ebbe la graduale assimilazione nel corpo del genio civile. Cfr. "Ufficio del genio civile di Ravenna". Bibliografia: Guida, I, AS Bologna, p. 602, Guida, II, AS Forlì, p. 243 e Guida, III, AS Roma, pp. 1186-1187. O. VERDI, L'istituzione del Corpo degli ingegneri pontifici di acque e strade (1809 - 1817), in Roma fra la Restaurazione e l'elezione di Pio IX: amministrazione, economia, società e cultura, a cura di A. L. BONELLA, A. POMPEO, M. I. VENZO, Minsitero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Archivio di Stato di Roma, Università di Roma III, Herder, Roma-Freiburg-Wien 1977, pp. 191-220.
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| - Ingegnere di acque e strade della Legazione pontificia di Ravenna
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| - Ingegnere di acque e strade della Legazione pontificia di Ravenna
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