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| - Comune di Cimolais, Cimolais (Pordenone), sec. XIX -
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dc:title
| - Comune di Cimolais, Cimolais (Pordenone), sec. XIX -
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dc:description
| - Cimolais, il cui nome potrebbe derivare da "cima laci" cioè "cima di lago" e riferentesi ad una situazione orografica ormai non più esistente, è nominato nella donazione sestense dell'VIII secolo, sebbene reperti archeologici facciano ritenere quasi certa l'esistenza di una sede permanente già in età romana. La sua storia fu legata a quella di altre due ville di minore importanza: Claut ed Erto. La maggior importanza della "Villa Cimolais" derivò non solo dalla sua posizione topografica centrale, ma anche dalla presenza di uno dei castelli più antichi della Patria del Friuli. Inoltre, la sua pieve -Santa Maria Maggiore-, soggetta all'Abbazia di Sesto al Reghena, fu matrice delle chiese delle altre due ville. In seguito passò sotto la giurisdizione di Concordia ed infine sotto la Repubblica di Venezia che ne sfruttò la ricchezza boschiva per le costruzioni navali. Con il trattato di Campoformido passò all'Austria, e successivamente entrò a far parte del Regno d'Italia napoleonico. A questo periodo risale l'istituzione del Comune in senso moderno: compare infatti, per la prima volta, in un decreto napoleonico dove risulta inserito nel Dipartimento del Tagliamento (Distretto di Spilimbergo, Cantone di Maniago). Ritornò all'Austria nel 1814 e venne compreso nel Distretto di Maniago, il V della Provincia del Friuli (dal 1818 il IV). Fu comune, senza frazioni, di III classe, poichè contava una popolazione inferiore alle 3000 unità; fu rappresentato da un Convocato Generale com...
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha natura giuridica ente
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Cimolais, il cui nome potrebbe derivare da "cima laci" cioè "cima di lago" e riferentesi ad una situazione orografica ormai non più esistente, è nominato nella donazione sestense dell'VIII secolo, sebbene reperti archeologici facciano ritenere quasi certa l'esistenza di una sede permanente già in età romana. La sua storia fu legata a quella di altre due ville di minore importanza: Claut ed Erto. La maggior importanza della "Villa Cimolais" derivò non solo dalla sua posizione topografica centrale, ma anche dalla presenza di uno dei castelli più antichi della Patria del Friuli. Inoltre, la sua pieve -Santa Maria Maggiore-, soggetta all'Abbazia di Sesto al Reghena, fu matrice delle chiese delle altre due ville. In seguito passò sotto la giurisdizione di Concordia ed infine sotto la Repubblica di Venezia che ne sfruttò la ricchezza boschiva per le costruzioni navali. Con il trattato di Campoformido passò all'Austria, e successivamente entrò a far parte del Regno d'Italia napoleonico. A questo periodo risale l'istituzione del Comune in senso moderno: compare infatti, per la prima volta, in un decreto napoleonico dove risulta inserito nel Dipartimento del Tagliamento (Distretto di Spilimbergo, Cantone di Maniago). Ritornò all'Austria nel 1814 e venne compreso nel Distretto di Maniago, il V della Provincia del Friuli (dal 1818 il IV). Fu comune, senza frazioni, di III classe, poichè contava una popolazione inferiore alle 3000 unità; fu rappresentato da un Convocato Generale com...
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Comune di Cimolais, Cimolais (Pordenone), sec. XIX -
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eac-cpf:authorizedForm
| - Comune di Cimolais, Cimolais (Pordenone), sec. XIX -
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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