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| - Comune di Campodimele, Campodimele (Latina), sec. VI -
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| - Comune di Campodimele, Campodimele (Latina), sec. VI -
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dc:description
| - Campodimele sorge probabilmente sulle rovine di Apiola, città latina i cui ruderi sono visibili a 6 km dall'attuale centro abitato. Al VI secolo d.C. risale il primo insediamento fortificato gravitante nell'orbita della vicina abbazia di Montecassino; legato a Fondi, Gaeta e Montecassino ne seguì le vicende: nel 1384 Campodimele passò alla famiglia Caetani, sotto Onorato I, e poi fu donato dal Papa a Prospero Colonna, nel 1492, insieme all'intera contea di Fondi, come ricompensa per la sua fedeltà al re di Napoli. Alla fine del XVI secolo pervenne in via ereditaria ai Carafa principi di Stigliano, che nel 1647 lo vendettero a Maddalena Miraballo e poi nel 1674 lo riacquistarono; l'ultima famiglia che ne ebbe il possesso fu quella dei di Sangro, come risulta da notizie del 1721. Durante l'impero napoleonico (1806-1815) Campodimele ottenne l'autonomia comunale nell'ambito dell'Intendenza di Terra di lavoro, distretto e circondario di Gaeta; il ritorno al dominio borbonico si ebbe nel 1816 e perdurò sino al 1860, data in cui il centro fu annesso al Regno d'Italia. L'organizzazione amministrativa francese si mantenne pressochè inalterata, attraverso la restaurazione borbonica, sino al 1865, anno in cui entrò in vigore l'ordinamento dello Stato Italiano. Anche Campodimele, come tutta la zona di Fondi, visse nei primi decenni dell'unità d'Italia il problema del brigantaggio, particolarmente sviluppato nelle zone montane boschive come testimoniato tuttora da numerosi toponimi
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha natura giuridica ente
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Campodimele sorge probabilmente sulle rovine di Apiola, città latina i cui ruderi sono visibili a 6 km dall'attuale centro abitato. Al VI secolo d.C. risale il primo insediamento fortificato gravitante nell'orbita della vicina abbazia di Montecassino; legato a Fondi, Gaeta e Montecassino ne seguì le vicende: nel 1384 Campodimele passò alla famiglia Caetani, sotto Onorato I, e poi fu donato dal Papa a Prospero Colonna, nel 1492, insieme all'intera contea di Fondi, come ricompensa per la sua fedeltà al re di Napoli. Alla fine del XVI secolo pervenne in via ereditaria ai Carafa principi di Stigliano, che nel 1647 lo vendettero a Maddalena Miraballo e poi nel 1674 lo riacquistarono; l'ultima famiglia che ne ebbe il possesso fu quella dei di Sangro, come risulta da notizie del 1721. Durante l'impero napoleonico (1806-1815) Campodimele ottenne l'autonomia comunale nell'ambito dell'Intendenza di Terra di lavoro, distretto e circondario di Gaeta; il ritorno al dominio borbonico si ebbe nel 1816 e perdurò sino al 1860, data in cui il centro fu annesso al Regno d'Italia. L'organizzazione amministrativa francese si mantenne pressochè inalterata, attraverso la restaurazione borbonica, sino al 1865, anno in cui entrò in vigore l'ordinamento dello Stato Italiano. Anche Campodimele, come tutta la zona di Fondi, visse nei primi decenni dell'unità d'Italia il problema del brigantaggio, particolarmente sviluppato nelle zone montane boschive come testimoniato tuttora da numerosi toponimi
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Comune di Campodimele, Campodimele (Latina), sec. VI -
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eac-cpf:authorizedForm
| - Comune di Campodimele, Campodimele (Latina), sec. VI -
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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