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| - Laparelli Pitti, Cortona (Arezzo) e Firenze, sec. XIV - sec. XX
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| - Laparelli Pitti, Cortona (Arezzo) e Firenze, sec. XIV - sec. XX
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| - La linea dei Laparelli che più tardi arriverà a unire il proprio nome con quello dei Pitti trae origine da Marcantonio, che aveva compiuto studi giuridici e si era insediato nel palazzo di via S. Francesco a Cortona. Egli era stato eletto fra i riformatori per due volte (nel 1487 e nel 1499) e aveva fatto parte dei collegi per ben sei volte (fra il 1490 e il 1508), aveva inoltre partecipato alla gestione di alcuni luoghi pii cortonesi: lo Spedale Maggiore della Misericordia, il Monte di Pietà e l'Unione dei Luoghi Pii. La moglie, Angelica della Tarla, di una ricca famiglia di speziali, aveva inoltre contribuito a consolidare la ricchezza della famiglia. Dal figlio Niccolò (+ 1544), nominato più volte in documenti che trattano di lavori pubblici di Cortona, era nato Francesco (1521-1570), l'architetto, che nel 1555 aveva ottenuto la cittadinanza fiorentina. Egli era stato eletto fra i priori nel 1556 e nel 1559 e rivestiva il ruolo di operaio della Pieve di S. Maria di Cortona. Fu Cosimo I, nel 1566, a inviare Francesco Laparelli a Roma, da Pio IV, dove dopo la morte di Michelangelo era necessario un architetto che si occupasse delle fortificazioni. Egli dette buona prova di sé negli interventi a Castel S. Angelo e per questo motivo gli fu commissionata la progettazione della città della Valletta a Malta, allora in costruzione. Il figlio di Francesco, Marcantonio, fu letterato e rimatore di una certa fama e dalla sua discendenza nacque Pier Antonio, marito nel 1819 di Mari...
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - La linea dei Laparelli che più tardi arriverà a unire il proprio nome con quello dei Pitti trae origine da Marcantonio, che aveva compiuto studi giuridici e si era insediato nel palazzo di via S. Francesco a Cortona. Egli era stato eletto fra i riformatori per due volte (nel 1487 e nel 1499) e aveva fatto parte dei collegi per ben sei volte (fra il 1490 e il 1508), aveva inoltre partecipato alla gestione di alcuni luoghi pii cortonesi: lo Spedale Maggiore della Misericordia, il Monte di Pietà e l'Unione dei Luoghi Pii. La moglie, Angelica della Tarla, di una ricca famiglia di speziali, aveva inoltre contribuito a consolidare la ricchezza della famiglia. Dal figlio Niccolò (+ 1544), nominato più volte in documenti che trattano di lavori pubblici di Cortona, era nato Francesco (1521-1570), l'architetto, che nel 1555 aveva ottenuto la cittadinanza fiorentina. Egli era stato eletto fra i priori nel 1556 e nel 1559 e rivestiva il ruolo di operaio della Pieve di S. Maria di Cortona. Fu Cosimo I, nel 1566, a inviare Francesco Laparelli a Roma, da Pio IV, dove dopo la morte di Michelangelo era necessario un architetto che si occupasse delle fortificazioni. Egli dette buona prova di sé negli interventi a Castel S. Angelo e per questo motivo gli fu commissionata la progettazione della città della Valletta a Malta, allora in costruzione. Il figlio di Francesco, Marcantonio, fu letterato e rimatore di una certa fama e dalla sua discendenza nacque Pier Antonio, marito nel 1819 di Mari...
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Laparelli Pitti, Cortona (Arezzo) e Firenze, sec. XIV - sec. XX
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| - Laparelli Pitti, Cortona (Arezzo) e Firenze, sec. XIV - sec. XX
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is ha produttore
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