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| - Pucci, Firenze, sec. XIII -
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dc:title
| - Pucci, Firenze, sec. XIII -
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| - Un Puccio di Benintendi esercitò a Firenze l'arte del legnaiolo nella seconda metà del XIII secolo. Nel XIV, i discendenti di Puccio si iscrissero alle arti maggiori e da allora poterono vantare molteplici cariche pubbliche: furono 29 volte priori e 8 volte gonfalonieri di giustizia. Da Puccio (1389-1449) e Saracino (1405-1478) di Antonio, noto architetto che ebbe la direzione dei lavori per la Loggia della Signoria nel 1379, derivarono i rami più importanti della famiglia. Puccio, capostipite del ramo prinicipale, ebbe cinque figli, le cui rispettive discendenze si estinsero entro il corso del XVII secolo; Saracino (1405-1480) fu il capostipite dei rami Pucci sopravvissuti più a lungo, ancora oggi si mantengono i Pucci da Filicaia e il ramo dei marchesi. Fu lui che passò dall'arte dei legnaioli a quella della seta per volere di Cosimo il Vecchio. Dalla sua discendenza nacque Niccolò (1556-1625) che si arricchì enormemente con l'eredità del ramo principale, venuto allora a mancare. Egli ereditò i beni delle discendenze di Puccio di Antonio, della linea detta dei Cardinali che comprendeva il fidecommesso di Orazio di Lorenzo (+1625), vincolato all'acquisizione del nome Orazio, e il baliato di Bologna. Niccolò ebbe tre figli: Giulio (1590-1672), avo delle linee ancora attive, Alessandro (1603-1652), il cui ramo si estinse nel 1808 con le figlie di Ottavio Orazio, Lucrezia Maria nei Serristori e la figlia di lei Paolina nei Guicciardini, e Teresa Maria nei Baciocchi; e Ottav...
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Un Puccio di Benintendi esercitò a Firenze l'arte del legnaiolo nella seconda metà del XIII secolo. Nel XIV, i discendenti di Puccio si iscrissero alle arti maggiori e da allora poterono vantare molteplici cariche pubbliche: furono 29 volte priori e 8 volte gonfalonieri di giustizia. Da Puccio (1389-1449) e Saracino (1405-1478) di Antonio, noto architetto che ebbe la direzione dei lavori per la Loggia della Signoria nel 1379, derivarono i rami più importanti della famiglia. Puccio, capostipite del ramo prinicipale, ebbe cinque figli, le cui rispettive discendenze si estinsero entro il corso del XVII secolo; Saracino (1405-1480) fu il capostipite dei rami Pucci sopravvissuti più a lungo, ancora oggi si mantengono i Pucci da Filicaia e il ramo dei marchesi. Fu lui che passò dall'arte dei legnaioli a quella della seta per volere di Cosimo il Vecchio. Dalla sua discendenza nacque Niccolò (1556-1625) che si arricchì enormemente con l'eredità del ramo principale, venuto allora a mancare. Egli ereditò i beni delle discendenze di Puccio di Antonio, della linea detta dei Cardinali che comprendeva il fidecommesso di Orazio di Lorenzo (+1625), vincolato all'acquisizione del nome Orazio, e il baliato di Bologna. Niccolò ebbe tre figli: Giulio (1590-1672), avo delle linee ancora attive, Alessandro (1603-1652), il cui ramo si estinse nel 1808 con le figlie di Ottavio Orazio, Lucrezia Maria nei Serristori e la figlia di lei Paolina nei Guicciardini, e Teresa Maria nei Baciocchi; e Ottav...
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Pucci, Firenze, sec. XIII -
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eac-cpf:authorizedForm
| - Pucci, Firenze, sec. XIII -
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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