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| - Comune di Acquaviva Platani, Acquaviva Platani (Caltanissetta), 1862 -
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| - Comune di Acquaviva Platani, Acquaviva Platani (Caltanissetta), 1862 -
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dc:description
| - Il centro abitato di Acquaviva Platani è stato fondato nel 1635 dal principe Francesco Spadafora nell'area del feudo Michinese e in origine si chiamò Acqua Viva dall'abbondanza di sorgenti riscontrate nel suo territorio. Il feudo Michinese, da Miknas capitale dei Berberi, antico casale abitato già in epoca araba ( X sec. d. C.), ebbe vita ininterrotta seppure sotto diversi casati nobiliari. Fino agli inizi del XV sec. furono i De Loharia e i Castelli, di nobiltà messinese, a reggere le sorti del feudo, dal 1425 al 1680 invece la signoria su questo territorio passò alla famiglia Spadafora imparentata già con i Castelli. Nel 1634, come altri nobili di questo periodo, il principe Francesco Spadafora chiese all'autorità regia di poter popolare il feudo Michinese, autorizzazione che fu concessa nel 1635 e che fece nascere la nuova baronia di Acqua Viva. I territori di questa nuova baronia però erano talmente oberati da soggiogazioni che il principe fu costretto a venderne uno (Caccione) e ad aprire una nuova soggiogazione sull'altro. Alla morte del principe nel 1677 il feudo e il casale di Acqua Viva furono venduti all'asta e acquistati da una vecchia baronessa di origini spagnole, Francesca Abarca e Cordua. Nel 1687, alla sua morte, l'ingente eredità venne equamente suddivisa tra i due nipoti Michele Oliveri e la sorella Francesca che sposò Domenico Moncada, principe di Monforte e conte di Messina. Michele Oliveri dietro sostanziosi donativi ottenne da Carlo II di Spagna il...
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha natura giuridica ente
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Il centro abitato di Acquaviva Platani è stato fondato nel 1635 dal principe Francesco Spadafora nell'area del feudo Michinese e in origine si chiamò Acqua Viva dall'abbondanza di sorgenti riscontrate nel suo territorio. Il feudo Michinese, da Miknas capitale dei Berberi, antico casale abitato già in epoca araba ( X sec. d. C.), ebbe vita ininterrotta seppure sotto diversi casati nobiliari. Fino agli inizi del XV sec. furono i De Loharia e i Castelli, di nobiltà messinese, a reggere le sorti del feudo, dal 1425 al 1680 invece la signoria su questo territorio passò alla famiglia Spadafora imparentata già con i Castelli. Nel 1634, come altri nobili di questo periodo, il principe Francesco Spadafora chiese all'autorità regia di poter popolare il feudo Michinese, autorizzazione che fu concessa nel 1635 e che fece nascere la nuova baronia di Acqua Viva. I territori di questa nuova baronia però erano talmente oberati da soggiogazioni che il principe fu costretto a venderne uno (Caccione) e ad aprire una nuova soggiogazione sull'altro. Alla morte del principe nel 1677 il feudo e il casale di Acqua Viva furono venduti all'asta e acquistati da una vecchia baronessa di origini spagnole, Francesca Abarca e Cordua. Nel 1687, alla sua morte, l'ingente eredità venne equamente suddivisa tra i due nipoti Michele Oliveri e la sorella Francesca che sposò Domenico Moncada, principe di Monforte e conte di Messina. Michele Oliveri dietro sostanziosi donativi ottenne da Carlo II di Spagna il...
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altra denominazione produttore
| - Comune di Acquaviva Platani
- Acqua Viva
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Comune di Acquaviva Platani, Acquaviva Platani (Caltanissetta), 1862 -
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eac-cpf:authorizedForm
| - Comune di Acquaviva Platani, Acquaviva Platani (Caltanissetta), 1862 -
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
| - Acquaviva Platani (Caltanissetta)
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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