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| - Istituto derelitti di Milano
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dc:title
| - Istituto derelitti di Milano
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dc:description
| - L'Istituto derelitti di Milano nacque nel 1902 e quattro anni più tardi venne aperta la nuova sede di via Settembrini 71. Le sue origini storiche sono tuttavia molto precedenti. Risalgono infatti al 1817, quando l'Amministrazione dei LLPPEE iniziò a farsi carico dei fanciulli "derelitti" che la polizia gli affidava, ospitandoli presso lo stabile della Pia casa d'Industria di S. Vincenzo. In quel periodo il numero dei fanciulli privi di genitori o abbandonati dagli stessi era infatti sensibilmente aumentato in seguito alla guerra, e poi alla carestia e all'epidemia di tifo petecchiale, che avevano pesantemente colpito il territorio lombardo. Secondo quanto stabilito dal Regolamento delle Pie case d'industria e di ricovero del 1821, i fanciulli ammessi al ricovero erano per prima cosa lavati, visitati dal medico e dotati di uniforme. Quelli abili venivano inviati a fare pratica presso officine esterne. Mentre quanti non erano stati in grado di apprendere un mestiere e non potevano dunque garantirsi l'autonomia economica, giunti a 18 anni venivano trattenuti nel ricovero e trasferiti presso la sezione adulti, dove erano adibiti alla filatura del lino e della stoppa. Le fanciulle erano invece occupate esclusivamente all'interno della Pia casa, in lavori di cucito, filatura e confezione di abiti. Ai minori veniva inoltre insegnato a leggere e scrivere ed era impartita l'istruzione religiosa. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - L'Istituto derelitti di Milano nacque nel 1902 e quattro anni più tardi venne aperta la nuova sede di via Settembrini 71. Le sue origini storiche sono tuttavia molto precedenti. Risalgono infatti al 1817, quando l'Amministrazione dei LLPPEE iniziò a farsi carico dei fanciulli "derelitti" che la polizia gli affidava, ospitandoli presso lo stabile della Pia casa d'Industria di S. Vincenzo. In quel periodo il numero dei fanciulli privi di genitori o abbandonati dagli stessi era infatti sensibilmente aumentato in seguito alla guerra, e poi alla carestia e all'epidemia di tifo petecchiale, che avevano pesantemente colpito il territorio lombardo. Secondo quanto stabilito dal Regolamento delle Pie case d'industria e di ricovero del 1821, i fanciulli ammessi al ricovero erano per prima cosa lavati, visitati dal medico e dotati di uniforme. Quelli abili venivano inviati a fare pratica presso officine esterne. Mentre quanti non erano stati in grado di apprendere un mestiere e non potevano dunque garantirsi l'autonomia economica, giunti a 18 anni venivano trattenuti nel ricovero e trasferiti presso la sezione adulti, dove erano adibiti alla filatura del lino e della stoppa. Le fanciulle erano invece occupate esclusivamente all'interno della Pia casa, in lavori di cucito, filatura e confezione di abiti. Ai minori veniva inoltre insegnato a leggere e scrivere ed era impartita l'istruzione religiosa. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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altra denominazione produttore
| - Istituto ragazzi di Milano
- Istituto di assistenza ai minori - IDAM
- Istituto fascista di assistenza ai minori - IFDAM
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Istituto derelitti di Milano
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eac-cpf:authorizedForm
| - Istituto derelitti di Milano
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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