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| - Opera pia del Buon Pastore
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| - Opera pia del Buon Pastore
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dc:description
| - Nacque nel 1861 dall'iniziativa di Giuseppina Milani indirizzata in questo intento dal padre barnabita Innocenzo Gobio. Ella destinò la somma di lire 6.000 all'acquisto del "mobilio occorrente", mentre una casa presa in affitto fu la prima sede della nascente opera pia. Il Buon Pastore sorse quindi "in modeste proporzioni come istituzione privata vivendo di offerte e del prodotto dei lavori delle poche ricoverate" (1). Nel 1862 la Milani domandava il riconoscimento governativo della sua istituzione. La Deputazione provinciale accoglieva con favore l'istanza ma sospendeva ogni deliberazione in attesa che l'amministrazione dell'istituto passasse alla Congregazione di carità di Monza (2). Nel 1863 per dare forma stabile e perpetua all'Istituto la Milani decise di affidarne la direzione alle Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore che si erano stabilite a Torino, ritirandosi in una casa appartenente all'ordine stesso (3). Il fine dell'Istituto era quello di ricoverare "giovani traviate che sieno suscettibili di correzione, di istruirle e di educarle come comporta la loro condizione sino a quando sieno in grado di uscire e di procacciarsi in società una posizione convenevole ed onorata" (4). Gli scopi erano insieme "la correzione delle pericolate e l'educazione delle preservande" tenute "di giorno e di notte sempre divise" e l'educazione delle pericolate "affidata, a talune suore, le quali non hanno nessun ingerenza colla educazione delle preservande" (5). [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Nacque nel 1861 dall'iniziativa di Giuseppina Milani indirizzata in questo intento dal padre barnabita Innocenzo Gobio. Ella destinò la somma di lire 6.000 all'acquisto del "mobilio occorrente", mentre una casa presa in affitto fu la prima sede della nascente opera pia. Il Buon Pastore sorse quindi "in modeste proporzioni come istituzione privata vivendo di offerte e del prodotto dei lavori delle poche ricoverate" (1). Nel 1862 la Milani domandava il riconoscimento governativo della sua istituzione. La Deputazione provinciale accoglieva con favore l'istanza ma sospendeva ogni deliberazione in attesa che l'amministrazione dell'istituto passasse alla Congregazione di carità di Monza (2). Nel 1863 per dare forma stabile e perpetua all'Istituto la Milani decise di affidarne la direzione alle Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore che si erano stabilite a Torino, ritirandosi in una casa appartenente all'ordine stesso (3). Il fine dell'Istituto era quello di ricoverare "giovani traviate che sieno suscettibili di correzione, di istruirle e di educarle come comporta la loro condizione sino a quando sieno in grado di uscire e di procacciarsi in società una posizione convenevole ed onorata" (4). Gli scopi erano insieme "la correzione delle pericolate e l'educazione delle preservande" tenute "di giorno e di notte sempre divise" e l'educazione delle pericolate "affidata, a talune suore, le quali non hanno nessun ingerenza colla educazione delle preservande" (5). [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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ha luogoProduttore
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Opera pia del Buon Pastore
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| - Opera pia del Buon Pastore
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record provenienza id
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sistema provenienza
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is ha produttore
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