rdf:type
| |
rdfs:label
| - Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano
|
dc:title
| - Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano
|
dc:description
| - L'Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano subentrò nel 1866 alla Pia Casa di Santa Caterina alla ruota, dopo che la legge 20 marzo 1865 ebbe assegnato a province e comuni l'assistenza agli esposti. Poiché la norma rimandava la determinazione dei contributi spettanti agli enti locali ad una successiva legge speciale - che non fu emanata - la Provincia di Milano deliberò di assumere integralmente a proprio carico il brefotrofio, che fu quindi staccato dall'Ospedale Maggiore anche per la parte amministrativa, pur mantenendo la sede tradizionale sull'alzaia del Naviglio. La competenza territoriale dell'istituto - in precedenza coincidente con l'antico Ducato - venne circoscritta ai comuni della provincia, da poco estesa al Lodigiano. La Provincia, aderendo a una richiesta che era stata avanzata - ma senza successo - dai direttori dell'ospizio fin dagli anni Trenta-Quaranta dell'Ottocento, mirò a riservare progressivamente il brefotrofio milanese e il suo comparto ostetrico, rispettivamente, ai figli illegittimi di genitori indigenti e alle madri povere non sposate. Fu quindi disposta la chiusura del "torno" (1° luglio 1868) e l'ammissione fu consentita solo attraverso l'ufficio di consegna: i neonati vi dovevano essere presentati con un certificato di nascita rilasciato dagli uffici dello stato civile oppure, per i rari esposti in luogo pubblico o "privi di qualsiasi appoggio", da un verbale delle autorità responsabili - comunali, politiche o giudiziarie - a seconda dei casi. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
|
dc:date
| |
ha qualificazioni relazioni Cpf
| |
ha date esistenza
| |
ha statusProvenienza
| |
abstract
| - L'Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano subentrò nel 1866 alla Pia Casa di Santa Caterina alla ruota, dopo che la legge 20 marzo 1865 ebbe assegnato a province e comuni l'assistenza agli esposti. Poiché la norma rimandava la determinazione dei contributi spettanti agli enti locali ad una successiva legge speciale - che non fu emanata - la Provincia di Milano deliberò di assumere integralmente a proprio carico il brefotrofio, che fu quindi staccato dall'Ospedale Maggiore anche per la parte amministrativa, pur mantenendo la sede tradizionale sull'alzaia del Naviglio. La competenza territoriale dell'istituto - in precedenza coincidente con l'antico Ducato - venne circoscritta ai comuni della provincia, da poco estesa al Lodigiano. La Provincia, aderendo a una richiesta che era stata avanzata - ma senza successo - dai direttori dell'ospizio fin dagli anni Trenta-Quaranta dell'Ottocento, mirò a riservare progressivamente il brefotrofio milanese e il suo comparto ostetrico, rispettivamente, ai figli illegittimi di genitori indigenti e alle madri povere non sposate. Fu quindi disposta la chiusura del "torno" (1° luglio 1868) e l'ammissione fu consentita solo attraverso l'ufficio di consegna: i neonati vi dovevano essere presentati con un certificato di nascita rilasciato dagli uffici dello stato civile oppure, per i rari esposti in luogo pubblico o "privi di qualsiasi appoggio", da un verbale delle autorità responsabili - comunali, politiche o giudiziarie - a seconda dei casi. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
|
altra denominazione produttore
| - Brefotrofio provinciale di Milano 1903 - 1927
|
scheda provenienza href
| |
scheda SAN
| |
ha luogoProduttore
| |
eac-cpf:hasPlace
| |
ha luogo Sede
| |
è produttore di
| |
ha sottotipologia ente
| |
forma autorizzata produttore
| - Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano
|
eac-cpf:authorizedForm
| - Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano
|
record provenienza id
| |
sistema provenienza
| |
dc:coverage
| |
is ha produttore
of | |
is ha relazione con Soggetto Produttore
of | |