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| - Monastero di S. Martino dei Greci
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| - Monastero di S. Martino dei Greci
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| - Il monastero, di cui si hanno poche notizie, doveva essere originariamente di tradizione bizantina ed era situato nella città di Venosa. Era infatti dipendenza del monastero di rito greco di S. Nicola di Morbano insieme al quale, nel 1261, fu annesso all'abbazia greca di S. Maria a Grottaferrata. In epoca imprecisata, probabilmente agli inizi del sec. XV, gli fu unito il monastero di S. Nicola di Morbano insieme ai titoli e ai privilegi a quest'ultimo spettanti. Successivamente, come si arguisce da un documento del 1519, passò all'ordine benedettino e fu dato in commenda. Tra il 1523 ed il 1534, insieme al casale di Morbano, fu unito da Clemente VII al capitolo della cattedrale di Venosa. Al contrario del monastero di Morbano, di cui non restano tracce, il complesso urbano di S. Martino è superstite e presenta una chiesa monoaulata completamente rimaneggiata nel sec. XVIII. Bibliografia: Monasticon Italiae, vol. III: Puglia e Basilicata, Basilicata, a cura di H. Houben, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 1986, p. 201; R. Sassano, Venosa, il monastero di S. Nicola di Morbano, in Monasteri italogreci e benedettini in Basilicata, a cura di L. Bubbico, F. Caputo, A. Maurano, Matera, Ministero per i beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici della Basilicata, 1996, vol. II: Le architetture, p. 217.
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dc:date
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ha date esistenza
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ha luogo Ambito Territoriale
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Il monastero, di cui si hanno poche notizie, doveva essere originariamente di tradizione bizantina ed era situato nella città di Venosa. Era infatti dipendenza del monastero di rito greco di S. Nicola di Morbano insieme al quale, nel 1261, fu annesso all'abbazia greca di S. Maria a Grottaferrata. In epoca imprecisata, probabilmente agli inizi del sec. XV, gli fu unito il monastero di S. Nicola di Morbano insieme ai titoli e ai privilegi a quest'ultimo spettanti. Successivamente, come si arguisce da un documento del 1519, passò all'ordine benedettino e fu dato in commenda. Tra il 1523 ed il 1534, insieme al casale di Morbano, fu unito da Clemente VII al capitolo della cattedrale di Venosa. Al contrario del monastero di Morbano, di cui non restano tracce, il complesso urbano di S. Martino è superstite e presenta una chiesa monoaulata completamente rimaneggiata nel sec. XVIII. Bibliografia: Monasticon Italiae, vol. III: Puglia e Basilicata, Basilicata, a cura di H. Houben, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 1986, p. 201; R. Sassano, Venosa, il monastero di S. Nicola di Morbano, in Monasteri italogreci e benedettini in Basilicata, a cura di L. Bubbico, F. Caputo, A. Maurano, Matera, Ministero per i beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici della Basilicata, 1996, vol. II: Le architetture, p. 217.
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forma autorizzata produttore
| - Monastero di S. Martino dei Greci
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| - Monastero di S. Martino dei Greci
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