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  • Pio Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra, Volterra (Pisa), 1553 -
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  • Pio Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra, Volterra (Pisa), 1553 -
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  • L'Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra fu fondato il 26 settembre 1553 in seguito al lascito testamentario di Giusto Turazza. Giusto Turazza nacque a Volterra da una famiglia di commercianti e fu egli stesso mercante in cuoiami. Il 2 luglio 1512 sposò Francesca Ormanni, che gli portò in dote 886 lire e dalla quale ebbe tre figli: Lucia, Bartolomeo e Niccolò. Nell'intento di ampliare i propri commerci e di accrescere i propri redditi, Giusto si unì in società con Giovan Battista di Guasparro, che nel 1532 aveva ottenuto dal comune di Volterra la conduzione del fondo agricolo e del mulino di Miemo, rimanendo poi unico titolare dell'iniziativa nel 1547 per la morte del socio. Nel 1552 iniziò a gestire questa attività assieme al nipote di sua moglie, Ormanno, ma nel corso dell'anno successivo fu colpito da infermità; così il 26 settembre, alla presenza del francescano Bartolomeo Bimbi e del sacerdote Michelangelo Mechi, dettò le sue ultime volontà con le quali, tra l'altro, dispose l'istituzione in S. Michele, sua parrocchia, del Pio Istituto dei Buonomini. Il compito dell'Istituto era quello di assistere i poveri e i miserabili. L'amministrazione doveva essere tenuta da otto Buonomini che, in base alle disposizioni testamentarie, dovevano essere "artigiani volterrani non abili agli uffici pubblici". Per svolgere il loro compito di dispensatori i Buonomini potevano contare su un contributo annuo di 14 lire; essi dovevano distribuire una dote ogni anno a sei ragaz...
dc:date
  • 1553 -
ha date esistenza
ha natura giuridica ente
ha statusProvenienza
abstract
  • L'Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra fu fondato il 26 settembre 1553 in seguito al lascito testamentario di Giusto Turazza. Giusto Turazza nacque a Volterra da una famiglia di commercianti e fu egli stesso mercante in cuoiami. Il 2 luglio 1512 sposò Francesca Ormanni, che gli portò in dote 886 lire e dalla quale ebbe tre figli: Lucia, Bartolomeo e Niccolò. Nell'intento di ampliare i propri commerci e di accrescere i propri redditi, Giusto si unì in società con Giovan Battista di Guasparro, che nel 1532 aveva ottenuto dal comune di Volterra la conduzione del fondo agricolo e del mulino di Miemo, rimanendo poi unico titolare dell'iniziativa nel 1547 per la morte del socio. Nel 1552 iniziò a gestire questa attività assieme al nipote di sua moglie, Ormanno, ma nel corso dell'anno successivo fu colpito da infermità; così il 26 settembre, alla presenza del francescano Bartolomeo Bimbi e del sacerdote Michelangelo Mechi, dettò le sue ultime volontà con le quali, tra l'altro, dispose l'istituzione in S. Michele, sua parrocchia, del Pio Istituto dei Buonomini. Il compito dell'Istituto era quello di assistere i poveri e i miserabili. L'amministrazione doveva essere tenuta da otto Buonomini che, in base alle disposizioni testamentarie, dovevano essere "artigiani volterrani non abili agli uffici pubblici". Per svolgere il loro compito di dispensatori i Buonomini potevano contare su un contributo annuo di 14 lire; essi dovevano distribuire una dote ogni anno a sei ragaz...
altra denominazione produttore
  • Pio Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
è produttore di
ha sottotipologia ente
forma autorizzata produttore
  • Pio Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra, Volterra (Pisa), 1553 -
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  • Pio Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra, Volterra (Pisa), 1553 -
record provenienza id
  • sp-33818
sistema provenienza
  • SIUSA
dc:coverage
  • Volterra (Pisa)
is ha produttore of
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